Un’ancora di salvezza per gli imprevisti della vita
La vita è costellata di eventi imprevisti che, se non affrontati con la giusta preparazione, possono compromettere la stabilità finanziaria personale. Che si tratti di un guasto domestico, di un’improvvisa riparazione dell’auto, di un’imposta dimenticata o di una spesa medica, saper gestire la situazione con una strategia di protezione adeguata può risultare meno gravoso. A questo proposito, un fondo di emergenza e un check-up assicurativo possono essere strumenti fondamentali per affrontare ogni eventualità con maggiore serenità.
Quanto accantonare per le emergenze
In tanti si chiedono quale sia l'ammontare ideale del fondo di emergenza. Non esiste però una risposta univoca, poiché tale importo deve essere calcolato in base alle specifiche esigenze e vulnerabilità personali. In generale, gli esperti di finanza personale suggeriscono di accantonare una somma pari a sei mesi di stipendio, anche se di recente si preferisce sostituire questo parametro con quello delle spese fisse mensili.
Il calcolo non si basa dunque sui guadagni attuali, bensì sulle uscite mensili irrinunciabili e comprende affitto, bollette, spese alimentari e costi essenziali. Se, per ipotesi, queste voci ammontano a 1.500 euro, il fondo di emergenza ideale è di circa 9.000 euro. Per chi ha un lavoro autonomo e non gode di entrate fisse, potrebbe essere opportuno ampliare la riserva moltiplicando la somma mensile fino a nove mesi: queste categorie professionali dispongono generalmente di minori tutele rispetto ai dipendenti a tempo indeterminato.
Strategie per risparmiare meglio e con maggior facilità
Le cifre indicate potrebbero sembrare elevate, ma è importante ricordare che non è necessario raggiungere tale obiettivo in tempi brevi. Il traguardo potrà essere raggiunto più agevolmente fissando obiettivi intermedi, ad esempio iniziando con un fondo pari a tre mensilità e proseguendo poi per gradi.
Non c’è da scoraggiarsi se all’inizio le risorse a disposizione sono scarse: destinare anche piccole somme mensili può rappresentare un primo passo significativo. Per raggiungere l’obiettivo, può essere utile applicare qualche metodo pratico per facilitare l’accantonamento, come il risparmio progressivo e il cosiddetto “gioco del caffè”.
Entrambi prevedono di cominciare con una somma minima, nel primo caso l’importo viene aumentato progressivamente ogni settimana (si parte per esempio con 5 euro, che la seconda settimana diventano 6, poi 7, fino a quando l’accantonamento è sostenibile). La seconda strategia suggerisce invece di integrare la somma di partenza aggiungendo gli importi risparmiati attraverso piccole o grandi rinunce settimanali, un caffè o uno snack. Ogni volta, la cifra risparmiata sarà poi trasferita nel salvadanaio destinato al fondo di emergenza.
Cambiare prospettiva: il risparmio come priorità
Un elemento cruciale per il successo di una strategia di risparmio è il cambio di mentalità. È necessario ribaltare l’approccio tradizionale che considera il risparmio come ciò che resta a fine mese. Al contrario, l’accantonamento dovrebbe essere trattato come un’azione prioritaria, da compiere immediatamente nel momento in cui si riceve lo stipendio. Adottare questa abitudine permette di mantenere costante la crescita del fondo di emergenza e di rafforzare la disciplina finanziaria. Monitorare i progressi, inoltre, può rappresentare una motivazione aggiuntiva. Osservare l’aumento graduale del fondo di emergenza genera una soddisfazione tangibile, incoraggiando a proseguire con maggiore determinazione.
L’importanza di costruire una routine
Per far sì che il risparmio diventi un’abitudine consolidata, può essere utile automatizzare i processi. Per esempio, impostare un bonifico ricorrente verso un conto separato destinato esclusivamente al fondo di emergenza può rappresentare una soluzione molto efficace. Questo gesto evita l’errore comune di dimenticare il versamento o di cedere alla tentazione di utilizzare tali somme per altre spese.
Inoltre, se gli obiettivi di risparmio sono più di uno, può risultare utile applicare il metodo dei “barattoli”. Questo approccio, che si ispira all’abitudine delle nonne di suddividere i soldi in barattoli diversi a seconda della destinazione, prevede la ripartizione dei risparmi in diverse categorie, che vanno dal fondo di emergenza ai desideri personali, come un viaggio o un abito, fino agli acquisti programmati.
Allenarsi a pensare a lungo termine
Risparmiare può a volte risultare complicato non solo per ragioni puramente matematiche, anche la psicologia gioca un ruolo di primo piano. La mente umana non è a suo agio con gli obiettivi futuri, e spesso preferisce una gratificazione immediata piuttosto che una pianificazione che guarda lontano nel tempo. Questo fenomeno è noto come “pregiudizio sul presente” ed è stato a lungo indagato da ricercatori ed esperti di finanza personale.
Diversi studi condotti negli Stati Uniti hanno mostrato che studenti universitari, dopo aver visto un’immagine di sé stessi invecchiati digitalmente, erano più propensi a destinare maggiori risorse alla pensione.
Un esercizio utile per contrastare la tendenza a sottovalutare l'importanza di una strategia di risparmio a lungo termine, consiste nel visualizzare gli scenari futuri in cui il fondo di emergenza potrebbe rivelarsi essenziale. Associare tali eventi a esperienze passate può inoltre rafforzare la motivazione a risparmiare in modo costante
Dove conservare i risparmi per le emergenze
Per proteggere davvero il fondo di emergenza, ed evitare di attingervi per spese che non sono affatto necessarie, meglio non lasciare le risorse sul conto corrente principale. L’ideale è tenere quei risparmi in un luogo separato, magari su un conto dedicato o in un salvadanaio digitale, così da resistere alla tentazione di prelevarne anche solo una parte per acquisti superflui.
Oggi esistono diversi strumenti che consentono di accantonare risparmi. Molti conti correnti, per esempio, offrono un servizio di money box dove trasferire la liquidità senza costi extra. Sono perfetti quelli che danno la possibilità di aprire più salvadanai contemporaneamente (uno per il fondo emergenza e uno per le vacanze per esempio) e prevedono modalità di accantonamento “smart”, come un accredito mensile o l’arrotondamento delle spese, che ti aiutano a mettere da parte i risparmi senza pensarci.
Anche diverse app di pagamento possono offrire servizi utili per gestire i propri risparmi, in alternativa, si può aprire un secondo conto dove depositare esclusivamente i risparmi destinati alle emergenze, e spostare lì i soldi a cadenze regolari.
Qualunque sia il mezzo, è bene sempre ricordare la regola d’oro: al fondo di emergenza si attinge solo se la spesa da affrontare ha tre caratteristiche, è cioè urgente, imprevedibile e inevitabile. Se non è così, non si tratta di un’emergenza.
Il check-up assicurativo: proteggersi dagli imprevisti
Ci sono imprevisti che sono in grado di prosciugare in poco tempo il più ricco dei fondi di emergenza, o che richiederebbero addirittura più risorse: una malattia importante, un incidente, il furto dell’auto o la casa che si allaga.
Imparare la resilienza significa anche sapersi mettere al riparo da eventualità di questo tipo. Non significa doversi assicurare su tutto, ovviamente: ciascuno di noi, a seconda del tipo di vita che conduce, del luogo in cui vive e della professione che svolge, è più o meno esposto a determinati rischi. Per essere sulla strada giusta, allora, ciascuno può cercare di individuare le proprie fragilità e gli strumenti utili per farvi fronte; fare in altre parole un check-up assicurativo.
Le principali polizze da valutare
Per capire quale assicurazione può essere veramente utile, si può cominciare con una serie di domande sul proprio stato di salute, la vita lavorativa, l’abitazione, e da qui costruire una sorta di tabella in cui evidenziare i propri punti deboli. Per esempio, coloro che vivono in una regione dove le liste di attesa per effettuare visite tramite il sistema sanitario nazionale sono particolarmente lunghe, potrebbero riflettere sull’eventualità di sottoscrivere una polizza sanitaria per coprire visite specialistiche, analisi, ricoveri e interventi chirurgici in strutture private o spese dentistiche.
Per chi lavora in proprio, d'altro canto, potrebbe risultare utile una formula assicurativa che garantisca una diaria in caso di malattia o ricoveri ospedalieri. Per citare un altro esempio, chi usa molto l'auto, la bici, lo scooter o pratica tanto sport, può valutare una protezione che garantisca un rimborso in caso di incidenti e infortuni.
Anche la casa avrebbe bisogno di una tutela, se non altro per ripagare le spese in caso di incendi o allagamenti, furti o danni, a seconda del tipo di edificio, dell’area, la città e il quartiere in cui sorge.
Infine, nell’eventualità che si abbia un mutuo sulla casa, un'idea per proteggere i propri cari potrebbe essere quella di assicurare l'intestatario del finanziamento contro morte e invalidità permanente, per fare in modo che il peso del prestito non ricada sulla famiglia o sugli eredi.
La verifica delle coperture esistenti
Prima di agire, infine, c’è un passaggio preliminare che è bene effettuare e cioè la verifica delle coperture che già si possiedono.
Molti dei prodotti o dei servizi che si acquistano quotidianamente includono nel prezzo polizze assicurative per proteggere l’intestatario in caso di determinati inconvenienti. Spesso i cittadini non sanno della loro esistenza, e al momento opportuno non chiedono i rimborsi che spetterebbero, oppure rischiano di stipulare altre polizze che sarebbero un “doppione” rispetto a quelle già sottoscritte inconsapevolmente.
Ecco qui un breve vademecum con i passi da fare per accertarsi dell’esistenza di eventuali coperture già esistenti.
- Controllare il contratto di lavoro (alcune aziende offrono tutele sanitarie).
- Leggere le condizioni e i servizi accessori di mutuo, finanziamenti attivi o carte di pagamento (spesso includono assicurazioni).
- Guardare le polizze collegate a utenze (alcune proteggono dagli incidenti più comuni).
- Verificare se esiste una polizza condominiale e controllare le coperture.
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