Come dare vita a un'idea
Per dare corpo a un’idea servono coraggio, passione, ma anche tante risorse economiche. Sapere come muoversi e conoscere le opportunità disponibili per ottenere finanziamenti per donne imprenditrici, diventa allora requisito indispensabile per fare sì che quel sogno si trasformi in progetto prima, e in impresa poi. Ecco quindi una guida che ti aiuterà a esplorare diverse opzioni di finanziamento.
I finanziamenti a fondo perduto: un'opportunità imperdibile
Tra i principali strumenti per ottenere fondi ci sono i finanziamenti a fondo perduto, un’ottima opzione per chi vuole avviare un’attività senza doversi preoccupare della restituzione del capitale. Si tratta di risorse spesso messe a bando da enti pubblici, organizzazioni non profit o iniziative europee per incentivare in particolare l’imprenditoria femminile.
Poniamo il caso di una giovane chef che cerchi fondi per aprire un laboratorio di cucina biologica nella sua città. Il primo passo sarebbe quello di mettersi alla ricerca di bandi su siti specializzati, per coprire per esempio una parte dell'investimento previsto in attrezzature, affitto dei locali, ecc.
DOVE TROVARLI
- Bandi nazionali Invitalia, l'Agenzia nazionale nata per creare nuove imprese, pubblica periodicamente nuovi bandi statali per aspiranti imprenditori. Un'intera sezione del sito è dedicata al Fondo impresa femminile (https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/fondo-impresa-femminile), l’incentivo nazionale promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la nascita e il consolidamento delle imprese guidate da donne. Molto utile è anche il sito Incentivi.gov.it, motore di ricerca degli incentivi messi a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
- Bandi locali e regionali: Non limitarti ai bandi nazionali, molti comuni e regioni offrono bandi specifici per tipologia d'impresa e di imprenditore, e molti sono riservati a imprenditrici donne. Alcune regioni italiane, per esempio, promuovono programmi dedicati all’imprenditoria femminile, finanziando progetti in settori come il turismo, l’artigianato e l’innovazione tecnologica.
- Associazioni di categoria: Organizzazioni come Confartigianato o CNA propongono opportunità di finanziamento per le donne che vogliono entrare in settori tradizionalmente maschili, come l’artigianato o l’industria. Per conoscere le opportunità bisogna rivolgersi agli sportelli della propria città, o controllare i siti web provinciali regionali, oltre che nazionali.
COSA SAPERE
I finanziamenti non coprono tutte le spese, e spesso non sono completamente a fondo a perduto, ma prevedono la restituzione di parte del capitale, anche se a condizioni agevolate. È quindi essenziale avere liquidità iniziale per sostenere costi immediati, anche perché ci vorrà del tempo perché l'attività “ingrani”. Devi poi sapere che i finanziamenti pubblici spesso prevedono dei criteri di ammissibilità rispetto alla categoria di impresa che si vuole intraprendere e hanno spesso tempi molto lunghi: in alcuni casi possono trascorrere mesi prima di ricevere una risposta. Questo rende fondamentale avere piani alternativi, come accesso al credito o accordi con fornitori, per garantire una continuità operativa.
Fondamentale è la rendicontazione: i soldi erogati devono servire a coprire spese ben documentate, per esempio gli arredi, le tecnologie, i software, ecc. La documentazione richiesta dovrà essere in ordine e coerente, e non saranno ammesse mancanze. Basta un piccolo errore perché la richiesta venga rigettata, e in questo caso poco può fare la bontà dell’idea.
LA DOMANDA
Nella documentazione che si allegherà alla domanda dovrai far capire che il progetto è solido e ben strutturato, dimostrare che il mercato è pronto per l’idea e che l’impresa sarà sostenibile. Se non hai esperienza in questo campo, devi affidarti a un esperto, a un consulente che sappia redigere una domanda “inattaccabile”, e che sappia entrare nel merito del progetto, consigliandoti sul da farsi. L’errore da non fare è affidarsi a qualcuno solo perché siamo felici di avere trovato una persona che “asseconda” il nostro sogno. Affidati a chi sa fare i tuoi interessi e ti consiglia anche sugli aspetti da migliorare.
LA FORMA SOCIETARIA
Anche la scelta della forma societaria può influire sull’accesso ai finanziamenti e sulle responsabilità personali. Ma attenzione a questo punto: costituire una società solo per soddisfare i requisiti di un bando può comportare rischi.
In banca: finanziamenti agevolati e microcredito
Diversi istituti di credito offrono finanziamenti agevolati per nuove imprese. Si tratta di finanziamenti che servono a dare la spinta iniziale, e hanno generalmente condizioni vantaggiose rispetto ai prestiti canonici. Alcuni possono anche prevedere un periodo di “respiro” prima di iniziare a restituire i soldi, così hai tempo di far decollare la tua attività. Certo, per ottenerli bisogna fornire solide garanzie, quindi non ci saranno sconti, anche in questo caso sarà necessario essere credibili.
FINANZIAMENTI AGEVOLATI
I requisiti fondamentali sono:
- Preparazione. Prima di bussare alla porta della banca, meglio controllare di avere tutto in regola. Oltre a possedere un business plan molto dettagliato, aver studiato mercato e concorrenti è una condizione necessaria per ottenere una risposta positiva.
- Garanzie personali. Anche se la banca finanzia la tua impresa, vorrà sapere che sei una persona affidabile. Se hai un reddito, risparmi o qualcuno disposto a fare da garante, sarà un punto a tuo favore. In alcuni casi ti chiederanno di aver già registrato la tua impresa o di essere pronta a farlo entro breve.
Cosa sapere per non sbagliare:
- Verifica le spese finanziabili. Non tutto può essere coperto dal finanziamento. Spesso sono ammessi costi per macchinari, software, marketing e formazione, ma altre spese restano fuori. Controlla bene prima.
- Non fare tutto da sola. Se i documenti o le procedure ti mettono ansia, chiedi aiuto. Ci sono consulenti esperti o organizzazioni come i Centri di Assistenza Tecnica (CAT) pronti a darti una mano.
IL MICROCREDITO
Se hai bisogno di un finanziamento di modesta entità e non hai le garanzie necessarie per ottenere un finanziamento tradizionale, il microcredito potrebbe essere una soluzione.
Si tratta di un prestito di importo contenuto (massimo 40.000 euro, con possibilità di arrivare fino a 50.000 euro in determinate condizioni), che deve essere rimborsato in un periodo che varia tra i 5 e i 7 anni. In Italia, è stato regolamentato nel 2010 e oggi viene erogato attraverso banche e istituti finanziari accreditati presso Banca d’Italia.
Rispetto a un prestito tradizionale, ottenere un microcredito è più semplice perché lo Stato garantisce fino all’80% dell’importo erogato, grazie al Fondo di garanzia per le Piccole e Medie Imprese. Un altro vantaggio importante è che la richiesta è gratuita e il soggetto erogatore non può richiedere garanzie personali, salvo per il 20% dell’importo che non è coperto dalla garanzia statale.
Chi può richiederlo?
Il microcredito è rivolto sia a chi ha già avviato un’attività, sia a chi ha solo un’idea imprenditoriale da sviluppare. Possono richiederlo piccole e medie imprese, ditte individuali e liberi professionisti di qualsiasi settore, ma devono rispettare alcuni requisiti. Ad esempio, l’impresa non può avere più di 5 anni di vita, il fatturato annuo non deve superare i 200.000 euro e il patrimonio netto deve essere inferiore ai 300.000 euro. Inoltre, il debito complessivo dell’azienda non deve superare i 100.000 euro e il numero massimo di dipendenti è fissato a 5 (o 10 nel caso di cooperative e società).
Ci sono anche limiti sulle forme societarie: le Srl sono escluse, mentre possono accedere al microcredito lavoratori autonomi, società di persone, cooperative e associazioni professionali. Questo strumento, quindi, può essere sfruttato da piccoli commercianti, artigiani, startupper e professionisti. È perfetto per artigiane, commercianti o startupper che hanno una buona idea ma pochi mezzi.
Come funziona
- Sportello informativo: Il primo passo è rivolgersi a uno sportello di microcredito. Questi punti di accesso si trovano presso Comuni, Camere di commercio, centri per l’impiego, università e altri enti locali e privati. Qui trovi supporto per capire se hai i requisiti.
- Tutor gratuito: Le banche che offrono il microcredito o l’istituto erogatore ti assegna un professionista che ti aiuta nella stesura del business plan e nella raccolta dei documenti. La presenza di questo tutor è uno degli aspetti distintivi del microcredito. Il tutor rimane un punto di riferimento anche dopo l’ottenimento del prestito, monitorando l’andamento dell’impresa e offrendo consulenza per superare eventuali difficoltà. In questo modo, il microcredito si configura come una forma di finanziamento “assistito”, che garantisce non solo risorse economiche ma anche un accompagnamento strategico per aumentare le probabilità di successo dell’impresa.Resterà al tuo fianco anche durante il rimborso per darti consigli e monitorare l’andamento della tua impresa.
Tassi e condizioni
I tassi di interesse sono in linea con il mercato e il rimborso avviene in rate mensili fino a 84 mesi. Il microcredito non è un regalo: anche se l’80% della somma è coperta dalla garanzia statale, il finanziamento non viene concesso automaticamente a chiunque lo richieda. È fondamentale presentare un progetto solido e dimostrare di avere le competenze necessarie per gestire l’impresa. Oltre al piano finanziario, i soggetti erogatori valutano anche il profilo del richiedente: esperienza, affidabilità e capacità di gestione sono elementi chiave nella decisione finale. Avere una piccola disponibilità economica da investire nella propria attività può inoltre aumentare le possibilità di ottenere il prestito, dimostrando maggiore stabilità finanziaria.
Perché scegliere il microcredito?
- Accessibilità. Molti programmi di microcredito sono pensati per sostenere donne in situazioni di svantaggio economico o sociale.
- Supporto formativo. Spesso, insieme al finanziamento, vengono offerti corsi di formazione per migliorare le competenze imprenditoriali.
Capitale in cambio di equity: condividere per crescere
Se il tuo progetto ha un grande potenziale di crescita, potresti considerare l’opzione di cedere una parte delle quote della tua azienda in cambio di un capitale che ti permetta di svilupparlo. Questa modalità di finanziamento è particolarmente diffusa tra le startup innovative. È più articolata rispetto ai tradizionali mutui o contributi pubblici, ma offre anche un grande vantaggio: chi investe in una startup è solitamente un professionista esperto che analizza con attenzione ogni opportunità e sceglie solo progetti con elevate potenzialità di sviluppo.
Tra questi investitori troviamo incubatori, acceleratori, e i cosiddetti business angel o angel investor: imprenditori, manager e professionisti che supportano le startup nelle fasi iniziali, fornendo non solo capitali ma anche competenze e networking, quello che viene definito “smart money”: soldi intelligenti.
Cosa devi sapere
Questi investitori non cercano imprese tradizionali ma start up tecnologiche altamente innovative che possono avere una crescita veloce e un business scalabile. Se desideri aprire un’attività commerciale, o se sei un’artigiana, non è per te, ma se stai sviluppando una App o un servizio digitale o un dispositivo innovativo, questa potrebbe essere la strada giusta.
Chi finanzia non rischia solo sulla base di un’idea: occorre che l'impresa sia già avviata. Ecco perché, nelle prime fasi, l’imprenditore dovrebbe autofinanziarsi o cercare il sostegno di persone vicine, come amici e familiari (family & friends). Solo dopo aver dimostrato che il progetto è solido e ha iniziato a prendere forma, ha senso rivolgersi a investitori esterni.
Quando si ha l’opportunità di parlare con un potenziale investitore, è essenziale essere preparate a fare il cosiddetto “elevator pitch”, una presentazione sintetica e d’impatto, che in pochi minuti (il tempo di una corsa in ascensore) spieghi il valore del progetto e la sua potenzialità di crescit. Oltre a saper comunicare l’idea, è indispensabile dimostrare di conoscere il mercato di riferimento, i competitor e la strategia di ingresso. Bisogna avere chiaro quali risorse servono per sviluppare il progetto e come verranno utilizzati i fondi richiesti. Il team gioca un ruolo cruciale: gli investitori vogliono vedere che dietro l’idea c’è una squadra solida e competente, capace di portare avanti l’impresa con successo.
Dove trovi gli investitori
Non sono sotto casa, per scovarli bisogna frequentare acceleratori, incubatori, spazi di coworking, partecipare a eventi dedicati a startup, cercare associazioni di categoria e club di investitori, anche banalmente facendo ricerche su internet. Tra le risorse a disposizione per trovare investitori ci sono i business angel network, organizzazioni che riuniscono investitori privati a livello nazionale e locale. Tra i più noti in Italia troviamo Italian Angels for Growth, il Club degli Investitori di Torino, IBAN (Italian Business Angels Network) e Angels4Women, quest’ultimo dedicato alle startup fondate da donne. Anche LinkedIn può essere un buon strumento per entrare in contatto con potenziali investitori.
Cosa considerare
- Valutazione aziendale. Assicurati che la tua azienda venga valutata in modo equo. Fatti affiancare da un esperto per negoziare al meglio.
- Compatibilità. L’investitore diventerà un tuo partner. Assicurati che condivida la tua visione e i tuoi valori.
Prepararsi al colloquio con un finanziatore
Immagina: hai un’idea originale per un prodotto o un servizio, ma per ottenere i fondi necessari dovrai affrontare un colloquio. La prima cosa da fare, quando accadrà, sarà convincere il tuo finanziatore della validità del tuo progetto. Come fare? Studiando. Quando varcherai la soglia per incontrare il potenziale investitore, dovrai essere pronta a rispondere a ogni domanda e dimostrare di conoscere ogni aspetto del tuo piano. Tieni presente che chi è dall'altra parte vuole avere un'idea chiara di ciò che intendi fare, in altre parole, vuole sapere cosa farai con i suoi soldi, e che ritorni darà questo investimento, per decidere se crederci o no.
- Elabora un business plan solido
Il tuo business plan è il biglietto da visita della tua idea. Include una descrizione chiara del prodotto o servizio, il mercato target, la strategia di marketing e un piano finanziario dettagliato. Poniamo che tu desideri aprire una piattaforma online per artigiane locali, il tuo obiettivo sarà illustrare a chi hai di fronte come intendi raggiungere il tuo pubblico, quali strumenti userai per promuovere il progetto e quali saranno i ricavi attesi.
- Conosci il tuo mercato
Dimostra di avere una conoscenza profonda del settore in cui operi. Per esempio, se il tuo progetto riguarda la moda sostenibile, mostra dati e tendenze che evidenziano la crescita di questo segmento di mercato ma anche dati su eventuali competitor. Questo approccio è essenziale per convincere un finanziatore esperto in imprenditoria femminile.
- Sii pronta a rispondere alle obiezioni
Un investitore che si rispetti vorrà sapere quali sono i rischi del progetto e come intendi affrontarli. Pesa a cosa potrebbe andare storto, quali strumenti usare per reagire, preparati con risposte chiare e convincenti. Sii sicura di te, ma anche autentica. La tua passione e la tua preparazione saranno le tue migliori armi.
- Mettiti in gioco in prima persona
Investire risorse proprie in un progetto non solo aumenta la fiducia degli altri, ma aiuta anche a rafforzare la nostra consapevolezza su ciò che stiamo costruendo. Per trasmettere credibilità e ottenere la fiducia degli investitori, devi essere tu la prima a credere nella tua idea. E il modo più concreto per farlo è impegnarti in prima persona, anche economicamente.
- Assicurati che la tua impresa sia sostenibile
Non si tratta solo di dimostrare di restituire il finanziamento in tempo, bensì dell’intero modello di business: come genererai ricavi? Come gestirai le spese fisse? Quale sarà il tuo equilibrio tra entrate e uscite? Sono domande che potresti ricevere e alle quali dovrai rispondere con chiarezza e pianificazione. Se nei primi anni i guadagni saranno limitati, dovrai dimostrare di avere un piano solido per sostenerti, sia attraverso risorse personali, sia con strategie di autofinanziamento. L’importante è non farsi trovare impreparati: ogni scelta va pianificata con cura, perché dimostrare una visione chiara e realistica del proprio business è il primo passo per conquistare la fiducia di chi è disposto a investire su di noi.
- Considera il finanziatore un alleato
Molte persone provano timore già solo all’idea di entrare in un istituto di credito, perché lo vedono come un’entità distante. È importante superare questa percezione e imparare a considerare il finanziatore non come qualcuno che ci sta facendo un favore, ma come un vero e proprio partner. Esattamente come noi, il finanziatore investe in un progetto con l’obiettivo di ottenere un ritorno economico. Sviluppare questa prospettiva ci permette di instaurare un dialogo da una posizione più solida e sicura, migliorando il modo in cui ci presentiamo e comunicando con maggiore professionalità, senza insicurezze o esitazioni.
- Preparati ai rifiuti
Ricevere risposte negative potrebbe far parte del percorso, e saperle gestire nel modo giusto è fondamentale. Un rifiuto non significa necessariamente che il progetto non abbia valore. Può dipendere da tanti fattori, come il settore di interesse dell’investitore o il momento in cui si è presentata la richiesta. L’importante è capire i motivi del rifiuto e usarli per migliorare la proposta. Un buon consiglio è tenere aggiornati gli investitori anche dopo un primo rifiuto. Far vedere che il progetto evolve, che si è reattivi e capaci di adattarsi al mercato, può convincere un investitore a riconsiderare la propria decisione in futuro.
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