Previdenza complementare: una guida sui benefici e il funzionamento
Se hai effettuato una simulazione forse ti sei reso conto che l’ammontare del tuo assegno pensionistico non ti permetterà di mantenere lo stesso tenore di vita di quello avuto durante l’attività lavorativa. Pensi che questo sia un problema? È qui che entra in gioco la previdenza complementare.
Si tratta di una pensione integrativa che affianca la previdenza di base obbligatoria. Non a caso, parliamo di secondo pilastro del sistema pensionistico. Molti sono i vantaggi della pensione complementare.
Scopriamo cos’è la previdenza complementare
Il nostro sistema di previdenza pubblica si basa sul patto intergenerazionale. Parliamo di un accordo implicito tra le diverse generazioni, in cui i lavoratori attivi contribuiscono al sistema pensionistico per sostenere i pensionati attuali, con l'aspettativa che, quando saranno a loro volta in pensione, riceveranno il sostegno finanziario dai lavoratori più giovani di allora.
Ciò significa che i contributi che tu versi oggi non vengono raccolti e conservati per un tuo beneficio personale in futuro, bensì vengono utilizzati immediatamente per pagare le pensioni dei pensionati attuali.
Non solo, perché se una volta c’era il sistema retributivo oggi il sistema contributivo rischia di portare a percepire assegni più bassi. Specialmente se si pensa all’instabilità del mercato del lavoro, alle carriere frammentarie e alla discontinuità lavorativa d’oggigiorno. Nel sistema retributivo infatti l’importo dell’assegno era calcolato sull’ultima retribuzione, anche più sostanziosa perché ricevuta a fine carriera. Il calcolo contributivo invece pone in diretta correlazione quanto versato con quanto il soggetto verrà a percepire: i contributi accantonati (c.d. montante) vengono convertiti in rendita attraverso coefficienti di trasformazione calcolati in ragione dell'età di pensionamento e della conseguente attesa di vita.
Proprio per tutti questi motivi, la previdenza obbligatoria di base potrebbe non garantirti un assegno che ti consente di mantenere alto il tuo tenore di vita. Potrebbe, dunque, essere una buona idea pensare alla previdenza complementare che non è altro che una pensione integrativa che andrà ad aggiungere una rendita alla tua pensione INPS.
Chi può accedere alla previdenza complementare
Tutti hanno la possibilità di beneficiare dei vantaggi di questa forma di pensionistica. Possono infatti accedervi:
- Lavoratori dipendenti tanto nel settore privato quanto in quello pubblico
- Lavoratori dipendenti e soci lavoratori di società cooperative di produzione e lavoro
- Lavoratori autonomi e i liberi professionisti
- Lavoratori occasionali
- Soggetti che non svolgono attività lavorativa (anche minori)
Come funziona la previdenza complementare
Per prima cosa, va detto che l’adesione a un fondo pensione di questo tipo è volontaria, può avvenire con un’adesione individuale o collettiva (forma di partecipazione aggregata basate su accordi aziendali/categoria ecc).
Esistono diverse tipologie di forme pensionistiche complementari. Il funzionamento della pensione complementare, comunque, rimane pressoché lo stesso.
L’aderente, attraverso versamenti singoli o periodici, verserà contributi che il fondo pensione investe in vari strumenti finanziari, come azioni o obbligazioni, con l’obiettivo di far crescere il capitale dell’aderente per fornire una rendita pensionistica aggiuntiva in futuro.
È bene sapere che tali investimenti vengono effettuati nel rispetto di rigide regolamentazioni che garantiscono che i fondi siano gestiti in modo responsabile e a beneficio dei partecipanti e con una corretta diversificazione degli investimenti per ridurre i rischi.
Previdenza complementare: quali benefici ti offre
Abbiamo già visto come la previdenza complementare possa offrirti un tenore di vita simile a quello che si è avuto durante l’attività lavorativa anche una volta in pensione. Il fondo riconoscerà (in base ai versamenti effettuati) una prestazione in forma di rendita o di capitale. Ma ci sono anche altri vantaggi, alcuni dei quali possono offrire benefici anche nel breve termine. Per farti un’idea, grazie alla previdenza complementare puoi:
- Dedurre dall’IRPEF i contributi versati fino a un massimo di 5.164,57 euro.
- Richiedere un anticipo sugli importi accumulati presso la forma pensionistica integrativa per affrontare spese sanitarie, nonché per sostenere l'acquisto della prima casa, per effettuare eventuali ristrutturazioni (se trascorsi 8 anni dall’iscrizione) o per ulteriori esigenze dell’aderente sino al 30% della posizione maturata (se trascorsi 8 anni dall’iscrizione).
- Inoltre, qualora avessi bisogno di sfruttare il denaro raccolto grazie alla previdenza complementare, puoi richiederne il riscatto in caso ad esempio di premorienza, invalidità e cessazione dell’attività lavorativa superiore ai 48 mesi.
- Scegliere come i tuoi contributi vengono investiti per adattare il tuo portafoglio in base al tuo profilo di rischio e agli obiettivi finanziari
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