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Parliamo di rischi catastrofali: quali obblighi per le aziende?

Parliamo di rischi catastrofali: quali obblighi per le aziende?


Alluvioni, inondazioni, frane, sismi: sono i cosiddetti rischi catastrofali. Entro il 1° ottobre 2025 per le medie imprese e il 1° gennaio 2026 per le piccole e micro aziende entra in vigore l’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa. Per le grandi imprese invece il termine è al 31 marzo ma con un periodo di tolleranza di 90 giorni durante il quale non saranno applicate le sanzioni.

Cosa sono i rischi catastrofali?

Si definiscono rischi catastrofali tutti gli eventi atmosferici estremi legati al cambiamento climatico: alluvioni, frane, inondazioni, terremoti ed esondazioni che negli ultimi anni hanno costituito una minaccia crescente per le aziende operanti sul territorio italiano. Ogni anno nel nostro paese le calamità naturali provocano danni per miliardi di euro; secondo il rapporto del 2025 “AON Climate and Catastrophe Insight”, il 2023 sarebbe stato un anno molto difficile, con alluvioni e grandinate che hanno portato a danni stimati tra 15 e 20 miliardi di euro

L’Italia per le caratteristiche del suo territorio è esposta alle calamità naturali molto più di altri Paesi europei. L’intensificarsi di questi fenomeni ha evidenziato sempre di più l’esigenza da parte delle imprese di proteggersi attraverso la sottoscrizione di specifiche polizze assicurative; una necessità rilevata anche a livello globale, come dimostra l’agenzia di rating S&P, secondo la quale i riassicuratori globali sono sempre più interessati ai rischi da catastrofi e si prevede che nei prossimi due anni impiegheranno in questo mercato più capitale. Tuttavia, in base all’indagine sull’offerta assicurativa per i rischi catastrofali pubblicata nel 2024 dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), l’offerta di polizze per la sola copertura dei rischi catastrofali in Italia è ancora molto ridotta; tra i paesi europei il nostro presenta il più alto gap di protezione. 

Il terremoto è l’evento con il minor livello di copertura, seguito da alluvioni, incendi e tempeste. Eppure, i numeri parlano chiaro: secondo una ricerca del 2024 dell’Istituto mUp Research (commissionata da Facile.it), a settembre 2024 erano 278 mila le micro e piccole imprese italiane che nell’anno precedente avevano subito danni da calamità naturali, per un valore di circa 3 miliardi di euro di perdite. Lo stesso rapporto conferma il trend già evidenziato dall’indagine IVASS: appena il 6,2% delle micro e piccole imprese intervistate dichiara di avere già una polizza contro terremoti, inondazioni, alluvioni, esondazioni e frane, mentre solo un 4% dice di essere coperto solo parzialmente.

Obbligo assicurativo contro i disastri naturali: cosa dice la legge

Alla luce di questo scenario e per tutelare il tessuto imprenditoriale italiano in caso di determinate calamità naturali (come frane, alluvioni e inondazioni), il governo ha introdotto l’obbligo per tutte le imprese con sede legale in Italia, di sottoscrivere una polizza contro le calamità naturali (“Cat Nat”)

Il governo ha previsto una proroga per la sottoscrizione di questa polizza, non più fissata al 31 marzo 2025, ma:

  • per le piccole e micro imprese il termine slitta al 1° gennaio 2026;
  • per le medie imprese al 1° ottobre 2025;
  • per le grandi imprese il termine resta il 31 marzo, ma con un periodo di tolleranza di 90 giorni durante il quale non saranno applicate le sanzioni previste in caso di inadempimento.

La normativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 (L. n. 213/23) del 30/12/2025 prevede che le aziende dovranno proteggersi dai rischi catastrofali stipulando dei contratti assicurativi che coprano i danni diretti a:

  • terreni e fabbricati; 
  • impianti e macchinari;
  • attrezzature industriali e commerciali.

Le categorie di rischio sono cinque: 

  • sismi
  • alluvioni
  • frane
  • inondazioni 
  • esondazioni
     

Chi deve assicurarsi contro le calamità naturali?

L’obbligo di proteggersi dai rischi catastrofali vale per le aziende italiane o estere che operano stabilmente nel nostro paese. Dovranno stipulare una assicurazione contro le calamità naturali le seguenti tipologie di imprese:

  • aziende dirette alla produzione di beni o di servizi;
  • attività intermediaria nella circolazione dei beni;
  • attività di trasporto via terra, acqua o aria;
  • realtà bancarie o assicurative.

Proteggere la tua azienda dai disastri naturali, quindi, non è più un lusso ma una necessità prima che un obbligo di legge. Le assicurazioni “Cat Nat” servono proprio a questo, solo la scelta della più idonea ti aiuterà a farlo nel migliore nei modi.

Ma cosa succede in caso di mancata sottoscrizione della polizza e successivo evento naturale avverso con danni? Lo Stato ne terrà conto. La legge recita infatti: “Dell’inadempimento dell’obbligo di assicurazione da parte delle imprese di cui al comma 101 si deve tener conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.” In sostanza meglio prepararsi con una polizza dedicata che possa coprire tutti i disastri naturali.