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5 cose + 1 da sapere sui soldi prima di diventare genitori

5 cose + 1 da sapere sui soldi prima di diventare genitori

Affrontare la genitorialità con serenità economica non richiede grandi patrimoni, ma consapevolezza, pianificazione e piccoli passi concreti. Scoprilo in questo articolo di Aminata Gabriella Fall.

Diventare genitori: cosa sapere sui soldi prima dell’arrivo di un figlio

Genitorialità e denaro: una questione di consapevolezza, non di paura

Quando si parla di genitorialità e famiglia, una delle prime parole che saltano fuori sono “soldi” e “spese”. Diventare genitori è una gioia immensa ma porta con sé un sacco di pensieri, in primis quelli legati al denaro.

Se, come in tutte le cose della vita, le emozioni legate al denaro spesso nascondono desideri e paure molto più profonde, è indubbio che gestire bene le proprie risorse possa essere d’aiuto nel vivere con serenità questo viaggio lungo una vita.

Ogni tanto esce qualche sondaggio che ci dice che crescere un figlio può arrivare a costare centinaia di migliaia di euro (Banca d'Italia nella relazione annuale del 2022, ha stimato che mantenere un figlio costi in media 640 euro al mese, praticamente un mutuo di 18 anni per un totale intorno ai 140 mila euro) ma ci sono molte cose da considerare che ci permettono di affrontare questo viaggio un passo per volta senza farsi scoraggiare ancor prima di iniziare.

Ecco quindi 5 cose da sapere sui soldi prima di diventare genitori!

Prima della cicogna prepariamo il nido!

La prima regola d’oro è iniziare a mettere fieno in cascina il prima possibile. Se l’idea di un bebè è anche solo in fase embrionale, è il momento giusto per cominciare ad accantonare soldi. Prima si parte, meno sacrifici saranno necessari in seguito – in altre parole, diluire le spese su più anni è molto più facile che affrontarle tutte di colpo.

Lo so, molt* di voi diranno che scaramanticamente preferiscono non fare questo ragionamento o che hanno pochi soldi già così e che non riescono a risparmiare. Per la scaramanzia poco posso fare se non suggerirvi di chiamare il fondo in cui metterete i soldi “vacanze in Giappone” o “Giro del mondo”, se purtroppo le cose non dovessero andare secondo i vostri piani, potrete usare i soldi davvero per altre finalità.

Se invece il problema è che avete già poche disponibilità considerate che prima iniziate, magari investendo questi soldi nel lungo periodo, meno soldi dovrete mettere da parte in quanto i mercati faranno la loro parte.

Se invece questa mia proposta vi ha interessato ecco come creare un “fondo cicogna” che possa coprire tutte le necessità.

Pensate a spese importanti e prevedibili legate a un futuro figlio, e giocate d’anticipo. Ad esempio:

  • una casa più grande: se oggi vivete in un piccolo appartamento, domani potrebbe servirvi una stanza in più. Tradotto: pianificate nel tempo sia il cambio casa che l’eventualità di acquistarne una. Non sottovalutate questo aspetto perché “la voglia di nido” che scatta quando si scopre di essere in dolce attesa può spingervi a fare acquisti affrettati e poco meditati;
  • trattamenti per avere un figlio: non sempre la cicogna arriva con facilità. Se doveste ricorrere a tecniche di procreazione assistita, sappiate che costano. In tempi non sospetti fare uno screening della vostra salute riproduttiva potrebbe darvi informazioni preziose e permettervi di muovervi per tempo: una piccola spesa che vi permette di pianificare con serenità;
  • gravidanza e parto “privati”: il Servizio Sanitario Nazionale copre gran parte delle spese mediche, ma c’è chi preferisce affidarsi al privato per visite, esami e parto in clinica. In questo caso i costi lievitano parecchio: meglio informarsi prima;
  • maternità facoltativa e congedi parentali: volete prendervi qualche mese in più con il bebè oltre il congedo obbligatorio? Meglio accumulare un piccolo fondo per compensare lo stipendio ridotto di mamma o papà in quanto la maternità facoltativa, una volta a regime, ridurrà i vostri stipendi del 70%.

Budget familiare: da aperitivi a pannolini, come cambiano le spese

Diventare genitori rivoluziona il budget familiare. Alcune voci di spesa saliranno alle stelle, mentre altre magicamente si ridurranno. È importante rivedere il bilancio e renderlo adatto alla nuova vita, possibilmente senza farsi trovare impreparati.

In concreto, ecco cosa succede al portafoglio di molte neo-famiglie.

Spese destinate ad aumentare

  • Pannolini e salviette: i neonati ne fanno fuori quantità industriali. Solo i pannolini possono pesare qualche centinaio di euro l’anno.
  • Latte artificiale e pappe: se la mamma non allatta o in caso di necessità, il latte in polvere incide. Possono volerci anche 100-150 € in più al mese per il latte artificiale e alimenti specifici.
  • Asilo nido e babysitter: se entrambi i genitori lavorano, presto arriverà la rata dell’asilo nido (in città può costare da diverse centinaia al migliaio di euro al mese) o la spesa per una babysitter.
  • Visite pediatriche e salute di tutti: il pediatra di base è gratuito, ma tra farmaci, visite extra o private e magari terapie inattese, qualche spesa sanitaria in più va messa in conto. Un banale raffreddore in un neonatino (ovviamente nel weekend) vi farà uscire dalla farmacia con le tasche vuote e le mani piene di accessori di cui ignoravate l’esistenza. Tra queste vi consiglio di considerare un supporto sia fisico che mentale per la neomamma, in pochi lo dicono ma il post parto è un momento estremamente delicato per molte donne e affrontarlo senza le giuste risorse è ancora più difficile.
  • Abbigliamento e accessori per bebè: passeggino, seggiolino auto, culla, seggiolone… Lo starter kit di un neonato può facilmente arrivare a qualche migliaio di euro nei primi mesi (un buon passeggino da solo può superare i 1.000€!). Fortunatamente c’è un mondo di second hand e di famiglie che supportano e famiglie pronte a vendere o a regalare i vestitini usati dei loro pargoletti.

Spese destinate a ridursi

In base al vostro stile di vita pre e post pargoletto alcune spese potrebbero ridursi quasi per magia, sia perché mancheranno il tempo che le forze:

  • aperitivi, ristoranti e serate fuori: difficile fare tardi la sera con un pupo che reclama pappa e nanna. Il budget per locali e cene verrà dirottato altrove;
  • viaggi e vacanze all’avventura: almeno nei primi tempi, scordatevi i last minute a Ibiza o i weekend romantici a Parigi. Con un bebè al seguito, ci si muove in modo diverso, ma questo dipende dallo stile dei genitori, alcuni decidono di non muoversi e basta, altri solo di adattare i loro viaggi a misura di bambino;
  • svaghi a pagamento: cinema, concerti, teatro? Con un neonato le occasioni di svago fuori casa diminuiscono.

Consiglio pratico: prendete in mano carta e penna (o meglio un foglio excel o un’app di budgeting) e tracciate tutte le spese mensili, dalle bollette all’abbonamento in palestra. Questo esercizio vi aiuta a capire dove vanno a fi nire i soldi già ora, come gestirli meglio e dove potrebbero andare a finire poi. In altre parole, il budget non esplode, ma si trasforma: alcune spese calano da sole e potete “riciclarle” per coprire i nuovi costi legati al bebè.

L’importante è avere il polso della situazione finanziaria, specialmente durante il cambiamento. Spesso stress e stanchezza, oltre che all’insicurezza, possono far perdere il controllo della gestione del denaro. Monitorando entrate e uscite, potrete aggiustare il tiro, fissare limiti di spesa per categoria ed evitare sorprese sgradite. Dopotutto, gestire i soldi di una famiglia è un po’ come andare in bicicletta con un bimbo sul seggiolino: all’inizio serve prendere l’equilibrio, ma poi si procede spediti.

La gestione patrimoniale della famiglia

Non avevate un budget di coppia perché vivevate spensierati splittandovi le spese con app varie? Fino ad oggi avete contribuito fifty-fifty al bilancio familiare?

Bene non solo è tempo di iniziare a tenere tracciate le spese ma è anche il momento di discutere come volete gestire i soldi della famiglia in particolare perché uno dei due necessariamente guadagnerà meno o farà un passo indietro a livello lavorativo per dedicarsi ad un lavoro molto importante e dignitoso che si chiama lavoro di cura (se non mi credete fatevi fare un paio di preventivi da delle babysitter a tempo pieno e poi mi dite cosa pensate del lavoro di cura).

Il lavoro di cura, se fatto da un membro della famiglia, non è solitamente retribuito ma non solo è estremamente prezioso, spesso è necessario o indelegabile, talvolta richiede flessibilità e non conosce sabati e domeniche.

Pensare che nulla sia cambiato, che si possa continuare a gestire le spese fifty-fifty facendo sì che magari uno dei membri della coppia si trovi a non avere più nemmeno un euro di risparmi da parte o che si trovi in una situazione di dipendenza economica rispetto all’altro è estremamente grave.

Quello della coppia è un patto di mutuo sostegno ma spesso si rivela, specie per chi è più fragile finanziariamente in quanto si è principalmente dedicato al lavoro di cura, anche un boomerang. Parlare quindi con serenità riconoscendo al lavoro di cura la dignità che merita permetterà a tutti i membri della famiglia di affrontare con serenità questo stravolgimento.

Coperture assicurative: non succede, ma se succede…

Quando si è giovani e senza figli, forse si bada meno a cose come assicurazioni sulla vita o polizze sanitarie. Ma con un bebè in arrivo, le responsabilità aumentano – e proteggere la famiglia diventa fondamentale.

Tornando al discorso programmazione del punto 1 possiamo dire che le coperture assicurative vi possono venire in supporto ma alcune è meglio sottoscriverle ancora prima di allargare la famiglia.

Le principali da considerare sono: assicurazione sulla vita, assicurazione sanitaria/infortuni, e la responsabilità civile*. Vediamo perché potrebbero servirvi:

  • assicurazione sulla vita (Temporanea Caso Morte o TCM): uno dei due genitori venisse a mancare prematuramente (facciamo tutti i debiti scongiuri), una polizza di questo tipo liquiderebbe un capitale o una rendita a favore dei beneficiari. Questo è particolarmente importante se avete un mutuo sulla casa o altri debiti in corso, o se la famiglia dipende soprattutto dallo stipendio di uno dei due. È un atto d’amore verso la propria famiglia, anche se nessuno ama parlarne;
  • assicurazione sanitaria integrativa: come dicevamo prima, le spese sanitarie essenziali per vivere bene una gravidanza naturale sono coperte dal servizio sanitario. In teoria è tutto molto bello, in pratica bisogna capire se è questo che si vuole o se per varie necessità si dovrà ricorrere alle strutture private. Le polizze sanitarie, cioè quelle che coprono le spese sanitarie, in alcuni casi rimborsando anche i ticket, sono molto importanti in particolare se si profila all’orizzonte un parto in clinica privata o una procedura di fecondazione assistita. Attenzione però queste coperture non scattano al momento della sottoscrizione (per esempio le spese legate alla gravidanza sono coperte solo se si è titolari di queste polizze da almeno 10 mesi in media) quindi bisogna pensarci per tempo! Spesso, inoltre, chi è dipendente ha queste coperture tra i benefit aziendali: basta solo informarsi per tempo e capire le coperture per valutare magari l'integrazione o l’estensione al partner e/o al bebè;
  • la responsabilità civile della famiglia: i danni che possono causare bambini e animali domestici ma non solo, perché quando si impegna anche un adulto può dire la sua, possono essere decisamente ingenti. La polizza di responsabilità civile della famiglia, con poche decine di euro, vi permette di affrontare con serenità qualunque danno.

Quando vedrete i vostri pargoletti correre verso la ricostruzione dello scheletro di un tirannosaurus rex, scavalcando ogni controllo e placcaggio, potrete pensare, immaginandovi l’imminente danno, “per fortuna siamo assicurati”.

*I risultati dipendono anche dai costi del fondo e dalla sua composizione effettiva.

Risparmio a lungo termine: il tempo è il tuo migliore alleato

Ultimo punto, ma fondamentale: impostate fin da ora un piano di risparmio a lungo termine dedicato al futuro dei figli (e della famiglia). Qui entra in gioco il fattore tempo, che è davvero il miglior alleato quando si parla di far crescere i risparmi.

Altra opzione potrebbe essere il fondo pensione da intestare al bimbo (sì, esistono, e hanno anche vantaggi fiscali). Non è necessario essere esperti di finanza: potete farvi consigliare dalla banca o da un consulente, l’importante è partire. Anche qui, automatizzare aiuta: ad esempio, un bonifico automatico ogni mese verso l’investimento scelto, così non dovete ricordarvelo e vivrete senza quasi accorgervene della piccola somma in meno sul conto corrente. Ricordatevi però che in questo caso la possibilità di prelevare è molto più limitata rispetto un classico investimento.

La cosa più importante da capire è che ogni euro risparmiato oggi è un euro (più gli interessi) che non dovrete faticare a raccogliere domani. Il tempo gioca a vostro favore.

5+1 Ai tuoi figli dovrai insegnare il valore dei soldi

Uno dei temi che genera ansia nei genitori è l’insegnamento della gestione del denaro.

Purtroppo, come sempre, ai genitori spetta il compito più difficile: più che un insegnamento tecnico sui vari sistemi per pagare/guadagnare/gestire conti i genitori devono insegnare ai figli che il denaro ha un valore ma non è un valore. I bambini devono percepire il valore del denaro ma devono anche imparare che non è la finalità della propria esistenza ma che si tratta di un solo mezzo.

A scuola le nuove generazioni, grazie alle recenti riforme, impareranno alcuni temi legati al mondo fi nanziario ma sarà in famiglia che si dovrà lavorare per far sì che il denaro non diventi l’obiettivo della vita dei propri figli.

In conclusione, essere bravi genitori non dipende da quanti soldi potrete spendere ma essere genitori sereni potrebbe dipendere anche dai vostri risparmi. Non abbiate paura delle spese che potreste affrontare ma attrezzatevi per farlo. Il tempo, oltre a far crescere il vostro bimbo, vi aiuterà nella gestione del denaro specie se avrete ragionato in maniera previdente. Con queste cinque dritte, affronterete l’arrivo di un figlio con maggiore serenità finanziaria – che non guasta mai quando ci sono abbastanza pannolini da cambiare di notte senza dovervi preoccupare anche del conto in banca.

Buona avventura!

Aminata Gabirella Fall, Consulente e Divulgatrice Finanziaria

"La serenità si raggiunge attraverso azioni consapevoli"