Criteri ESG: di cosa parliamo?
Forse non tutti sanno che ESG è l’acronimo di “Environmental”, “Social” e “Governance”. Queste tre dimensioni consentono di misurare, controllare e sostenere l’impegno concreto, in termini di sostenibilità, di un’azienda. Una sostenibilità che non sia solo finanziaria, ma che riguardi il pianeta, le comunità e la qualità della vita delle persone.
Uno studio dell’Istat rileva che circa la metà delle imprese italiane (per lo più di grandi dimensioni) ha intrapreso azioni di sostenibilità nel corso del 2022. Tra queste:
- il 42,1% ha svolto iniziative di tutela ambientale
- il 40,3% ha svolto pratiche di sostenibilità sociale
- il 35,2% ha svolto azioni di sostenibilità economica
Scopriamo ora a cosa si riferiscono le 3 dimensioni.
Environmental: l’impatto ambientale di un’azienda sul territorio
I criteri ambientali (Environmental) fanno riferimento agli impatti che le attività di un’azienda hanno sull’ambiente. Rientrano tra questi:
- Riduzione delle emissioni di CO₂: un’impresa ha il compito di impegnarsi a ridurre le emissioni di gas serra e a porre in essere pratiche sostenibili volte a diminuire l’inquinamento.
- Utilizzo delle energie rinnovabili: per raggiungere la sostenibilità ambientale è fondamentale favorire la transizione verso fonti di energia rinnovabile e aumentare l’efficienza energetica dell’azienda.
- Gestione delle risorse naturali: un’azienda deve impegnarsi a utilizzare in modo responsabile le risorse naturali, prestando attenzione alle riserve idriche e alla salvaguardia della biodiversità.
Ma nel concreto questo come avviene? Gli studi Istat rilevano che tra le pratiche di sostenibilità delle aziende il 22,3% delle imprese manifatturiere utilizza energia da fonti rinnovabili, ma anche il riciclo dell’acqua (14,9%), delle materie prime (11,8%), oppure dei rifiuti di produzione (5,2%).
Social: l’impatto sociale di un’azienda
I criteri di sostenibilità sociale fanno riferimento alle relazioni lavorative, all’inclusione, al benessere della collettività e al rispetto dei diritti umani. Riguardano il modo e la misura in cui un’azienda interagisce con le persone che ne fanno parte e con chi è all’esterno. Un’impresa deve quindi assicurare delle condizioni di lavoro dignitoso, un salario equo e pari opportunità per i suoi dipendenti. Deve, inoltre, porre attenzione alla sicurezza e al benessere, attraverso un ambiente di lavoro sicuro e garantendo rispetto per la privacy dei dati personali.
Governance: il rispetto delle politiche di diversità e trasparenza
Per fattori di governance (governo societario) ci si riferisce, ad esempio, al rispetto delle politiche di diversità nel comporre l’organigramma societario, alla presenza di consiglieri indipendenti e alle modalità di remunerazione dei dirigenti. Tutti questi fattori contribuiscono ad assicurare che gli aspetti sociali e ambientali siano considerati in ambito decisionale.
Una buona azienda deve rispettare i criteri di trasparenza, contrastare la corruzione e fornire informazioni accurate sulle proprie attività a investitori e pubblico, disporre di una propria etica capace di evitare conflitti di interesse e politiche scorrette. Infine, ma non per importanza, provvede a garantire inclusione e diversità, impegnandosi a promuoverle nei consigli di amministrazione e tra i dirigenti.
Criteri ESG e aziende: come rendere il proprio business sostenibile
La strategia ESG si sta rivelando sempre più cruciale per le aziende in risposta all'evoluzione delle esigenze dei consumatori. I vantaggi in questo senso sono molteplici:
- Reputazione aziendale: una forte strategia ESG migliora l'immagine dell'azienda agli occhi del pubblico, rafforzando la fiducia e la lealtà del cliente.
- Vantaggio competitivo: distingue l'azienda dai concorrenti che non aderiscono a pratiche sostenibili, rendendola più attraente per i consumatori consapevoli.
- Accesso ai finanziamenti: gli investitori sono sempre più inclini a finanziare aziende con un approccio ESG solido, riconoscendo il valore a lungo termine delle pratiche sostenibili.
- Riduzione dei rischi legali, operativi e di reputazione: una gestione responsabile delle questioni ambientali, sociali e di governance riduce i rischi legali, operativi e di reputazione.
- Attrazione e ritenzione dei talenti: molti professionisti desiderano lavorare per aziende che condividono i loro valori etici e sostenibili.
- Innovazione: la focalizzazione su pratiche sostenibili spesso conduce a innovazioni che possono generare nuovi prodotti, servizi o miglioramento dei processi.
In conclusione, integrare una strategia ESG non è solo una mossa etica, ma può anche offrire un ritorno tangibile sull'investimento, garantendo una crescita sostenibile nel lungo termine.
Alcune conclusioni
Per diventare un’azienda sostenibile, bisogna partire dall’inizio. I traguardi raggiunti, le certificazioni ricevute e i progressi ottenuti andranno poi regolarmente monitorati e misurati, coinvolgendo tutti gli stakeholder. Questi, al pari degli investitori, dovranno essere messi nelle condizioni di poter verificare l’impegno dell’impresa, attraverso report ufficiali accessibili a tutti.
L’analisi preliminare delle tre dimensioni (Environmental, Social e Governance) deve precedere l’identificazione delle aree che necessitano miglioramenti e la definizione degli obiettivi da raggiungere. Solo a questo punto sarà possibile integrare i criteri ESG nella propria strategia aziendale.